venerdì 3 febbraio 2017

Cena degustazione a “Le Rocce” di Poggiridenti, bella bella esperienza!



Venerdì 27 Gennaio sono stato invitato dal mio amico Roberto Palazzo ad una cena-degustazione che si è tenuta presso il supermercato Carrefour “Le Rocce” di Poggiridenti dove lavora. Sapevo che il supermercato organizzava spesso queste serate enogastronomiche interessanti e finalmente sono riuscito a partecipare.
I protagonisti della serata sono stati l’azienda “Boffalora” con i suoi vini, l’azienda agricola F.lli Duca di Talamona con i loro formaggi e l’azienda “Mottolini” con le sue bresaole. Della prima conosco ed apprezzo già i loro vini e la loro filosofia, mentre per quanto riguarda i formaggi e bresaola è stata davvero una piacevole scoperta.



Partiamo dalla bresaola assaggiata, la cui la sua peculiarità è il fatto di essere stata ottenuta esclusivamente da mucche nate ed allevate in Valtellina, grazie ad un accordo di collaborazione con la Coldiretti locale. Devo ammettere che non sono un grande amante dei salumi, e tra l’altro la bresaola è uno dei meno preferiti, però devo dire che il sapore, il colore e la consistenza di questa bresaola a tiratura limitata mi ha convinto. E’ piaciuta molto a tutti i commensali e spero che questo progetto possa proseguire positivamente, visto che l’intento è quello di poter pubblicizzare ed aiutare le nostre Aziende valtellinesi coinvolte in questo bel progetto.

I vini di Boffalora invece li conoscevo già molto bene. Già in queste pagine ne ho parlato in maniera positiva. Il rosso di Valtellina “Umo” 2014 è stata una bella riconferma rispetto al mio ultimo assaggio. Nonostante l’annata piovosa abbia inciso negativamente sui nostri vini valtellinesi mantiene una bella beva, freschezza e soprattutto non ha picchi di acidità che ne minano il giudizio finale. Si conferma un bel vino, migliore confrontato alla media dei suoi parigrado valtellinesi della stessa annata.

Giuseppe illustra i suoi vini
Pietrisco 2013 Valtellina Superiore bella conferma. Già assaggiato ad Agosto mantiene tutte le buone sensazioni, ed il riposo ulteriore in bottiglia ha migliorato ed accentuato i profumi e la bevibilità. Nonostante la giovane età si presenta già pronto per poter essere bevuto e scolato in men che non si dica. Mineralità sorprendente, sono curioso di vedere come migliorerà ancora con l’aiuto del tempo ma è destinato a diventare un gran vino!

Assaggiato per la prima volta anche lo Sforzato Runco de Onego 2013, ultima bottiglia entrata in commercio per l’azienda. Il vino è stato abbinato all’assaggio di Bitto Storico ed ha fatto la sua bella figura. Non troppo concentrato, buona beva per il tipo di vino che è e bel naso. Però qua sono in difetto io, che non amo particolarmente gli “Sfursat” e quindi non riesco mai ad apprezzarli veramente.

Invece la sorpresa più grande della serata mi è arrivata dall’Azienda Duca e dai suoi formaggi. Il Bitto giovane usato per il risotto era davvero buonissimo, mai mangiato un risotto al Bitto così buono, merito anche del cuoco che ha saputo valorizzare al massimo le ottime materie prime utilizzate per la preparazione del piatto.

Fides marzi dell'ONAF introduce l'azienda Duca
Proseguito con gli assaggi dei formaggi più giovani, partendo da un matuscìn di cinque giorni per arrivare ad una ricotta d’alpeggio di un paio di mesi. Delizie per il palato, poesia pura per un amante dei formaggi giovani come me.

Infine l’assaggio del Bitto, nelle annate 2015-2011-2008. Fa sempre un certo effetto pensare di mangiare un formaggio che ha quasi 10 anni, ma noi in Valtellina abbiamo questa fortuna. Per fare un paragone basti pensare che un Bitto di 10 anni equivale a bere un vino rosso di 110 anni, una longevità incredibile per questo nostro formaggio famoso in tutto il mondo. Ottimi tutti e tre gli assaggi, diventa davvero difficile descrivere le esplosioni di sapore che ci hanno accompagnato in questo percorso temporale. Ed infine l’ultima chicca, mai assaggiata dal sottoscritto, un “granun” invecchiato tre anni. Si tratta di un grana padano fatto in alpeggio seguendo la ricetta grosina, così ho scoperto che anche nella mia Valtellina si fanno piccole produzioni di grana. Prodotto eccezionale, non vedo davvero l’ora di poterne acquistare da loro un pezzo per poterlo riassaggiare e provare come ingrediente in cucina, anche solo per un semplice risotto alla parmigiana.


Voglio soffermarmi sulla passione e la dedizione al lavoro che ha la famiglia Duca nel portare avanti la loro azienda. Pensate che adottano la sola mungitura manuale, perché così il latte non è costretto a passare attraverso i tubi di una mungitrice che comunque avrà sempre dei residui chimici dovuti a pulizia e quant'altro. Si fa più fatica, ma il formaggio è più buono. Stessa filosofia sul foraggio, le loro mucche consumano soltanto fieno raccolto da loro e d’estate assaporano l’erba del Passo San Marco dove si trasferiscono per 4 mesi. Un’azienda che lavora rispettando i tempi ed i modi della natura senza bisogno di avere nessuna etichetta “Bio” che lo certifichi, perché sono loro i primi garanti della loro filosofia di lavoro a cui tengono tantissimo. Sentire i loro racconti a fine serata con i pochi rimasti è stato un toccasana per il cuore. Sono riusciti con le loro parole e le loro gesta a trasmettermi tutta la passione che nutrono per il loro lavoro ed i loro animali. Davanti a queste persone ti senti davvero in soggezione, perché con la loro semplicità, voglia di vivere e spirito di sacrificio fanno uno dei prodotti più buoni che io abbia mai assaggiato, che oltre ad essere una gioia per il palato lo è soprattutto per l’anima!
Spero di poterli aiutare a farsi conoscere un po' di più utilizzando i miei pochi mezzi, con queste parole e cercando di parlarne con altre persone, lo farò con grande orgoglio e piacere. Andate a trovarli a Talamona alla prima occasione che capita, vi aspettano con i loro prodotti.

Ringrazio Emilio e tutto lo staff  del supermercato "Le Rocce" per la bella serata, sicuramente cercherò di esserci ai prossimi eventi!